Un Nobel per immagini: dal 6 dicembre è nei cinema «I miei anni super 8» di Annie Ernaux

A pochi giorni dalla sua incoronazione a Nobel della lettaratura, a Stoccolma il 10 dicembre, esce nei cinema il 6 dicembre esce nelle sale, distribuito da I Wonder Pictures, I miei anni Super 8, dell’82enne Annie Ernaux e del figlio David Ernaux-Briot. I miei anni Super 8 è un modello esemplare di found footage, una pellicola riassemblata e cucita su materiali privati: in questo caso i super 8, girati tra il 1972 e il 1981, dal marito di Annie e padre di David, Philippe Ernaux. La storia si dipana tra i bambini che crescono, le abitazioni che cambiano e i contesti politici che mutano. Così come evolvono i protagonisti stessi. Il volto della scrittrice timido, pudico, sorridente diviene negli anni man mano più serio e grave.

 

Il quasi invisibile marito dietro la macchina da presa, ottimo regista, passa dal riprendere i familiari e gli arredi di casa – per lui vere radici nelle continue peregrinazioni -, a focalizzarsi sempre più su paesaggi, compresi quelli dei viaggi in Cile, URSS e Albania, mete difficili da raggiungere, come presa di coscienza di un impegno politico, che si fa man mano crescente negli anni Settanta. Questa variazione è il sintomo di un’armonia che si sbriciola, di un allontanamento tra marito e moglie che avrà il suo sbocco nella rottura del nucleo familiare. Ma ciò non toglie l’entusiasmo della famiglia verso la macchina da presa, simbolo del nuovo benessere, il cui acquisto viene anteposto a quello della lavastoviglie o del televisore. Le immagini mute sono corredate da un lungo voice over di Ernaux, scritto con il senno del poi, molto coerente alla sua letteratura, che osserva una donna, moglie e insegnante, nascondersi per scrivere i romanzi che vengono pubblicati in quegli anni (Gli armadi vuoti , 1974, La donna gelata , 1981). Una riflessione acuta sul senso del tempo, dell’intimità come specchio dei cambiamenti sociali, in cui comprende il salto suo e di suo marito dalle umili origini alla classe borghese. E soprattutto una conquistata coscienza della condizione femminile, che Ernaux non rinuncia a ribadire a favore del diritto di aborto: «Chi nega questo diritto, che dovrebbe entrare nella Costituzione europea, esprime un concetto molto pericoloso». © RIPRODUZIONE RISERVATA I miei anni Super 8 Annie Ernaux, David Ernaux-Briot Nei cinema da dicembre