Io&Sissi: tutti pazzi per Hüller, più che per la trita bavarese

Cristina Battocletti
Al centro di Io & Sissi di Frauke Finsterwalder c’è Sandra Hüller, e non solamente perché il personaggio che interpreta, la contessa ungherese Irma Sztáray, sia l’Io del titolo. Questa meravigliosa attrice tedesca è capace di illuminare ogni cosa su cui si posa il suo sguardo triste e sarcastico. La sua carriera cinematografica – dopo quella teatrale, anch’essa brillante – inizia nel 1996, ma prende l’abbrivio dieci anni dopo con Vi presento Tony Herdman di Maren Ade. Poi la consacrazione recente con Anatomia di una caduta e La zona d’interesse. Hüller si riesce a infilare in maniera credibile nella parte di una manager compresa del suo ruolo, sgretolato da un padre eccentrico, nelle vesti dell’imputata di un processo per l’omicidio del marito e in quelle della moglie realizzata del nazista Rudolf Höss. Amatissima dalle cineaste, la sua filmografia è segnata in maniera importante da firme femminili: Jessica Hausner, Nicolette Krebitz, 10, Alice Winocour, Maria Schrader.
In Io&Sissi è una delle dame di compagnia della più gettonata delle principesse, che dagli anni Cinquanta ci era stata rappresentata come problem solver internazionale di saggio spirito campagnolo attraverso Romy Schneider, poi nel 1968 con Ava Gardner e infine anoressica, infelice, condannata a bustini e treccione nel notevole Il corsetto dell’imperatrice di Marie Kreutzer.  Nel film di Finsterwalder Sissi è nella seconda stagione della sua vita, quella temuta da una donna con il culto del corpo. La regia è coerente perché le manie della principessa sono rimbalzate sulla sua dama di compagnia, costretta a saltare gli ostacoli, fare esercizi alle parallele, morir di fame come l’imperatrice. Ci sono tante note positive in Io&Sissi: gli eccezionali costumi di Tanja Hausner e l’ottima recitazione, a fianco di Hüller, di Susanne Wolff, una Sissi dai tratti raffinatissimi. Poi la fotografia meravigliosa di Thomas W. Kiennast e il racconto anodino dei soggiorni fuori dall’impero: Corfù, Algeri, Inghilterra. Ma a partire dalla musica contemporanea, rock e punk, per accompagnare un contesto d’antan, che non è proprio una trovata nuova, la storia anche erotica tra le due donne è troppo lunga e compiaciuta prima di arrivare alla svolta. Sissi è un goloso prototipo della complessità femminile: intelligente, originale, contraddittoria, capricciosa, ma un certo punto il circo devozionale attorno alla sua figura stanca. Ci si chiede perché ci si accanisca contro questa donna, che forse sarebbe vissuta più serenamente a cantare yodel in Baviera invece di sviluppare, da imperatrice, ogni genere di nevrosi e forme di manipolazione su malcapitati, invaghiti del suo carisma. Senza considerare che era impossibile non avvertisse il peso politico dell’incombente disgregazione dell’impero e del destino dei popoli. Dal punto cinematografico, invece, mancavano le solite forbici: mezz’ora di troppo.
3 stelle su 5
Io & Sissi
Frauke Finsterwalder
Movies inspired