Rocketman, il biopic su Elton John, interpretato da un notevole Taron Egerton, è un’operazione geniale, sia dal punto di vista commerciale, che personale. A volerla considerare sotto il profilo del vil denaro, la pellicola sfrutta l’onda lunga del successo di Bohemian Rapshody sulla vita del leader dei Queen, Freddie Mercury, che ha portato, fino ad ora, al botteghino oltre 900 milioni di dollari. Rocketman è poi prodotto dal marito del cantante, David Furnish, e i proventi rimangono dunque in casa John-Furnish.
Sotto il profilo della vicenda personale, l’artista ha potuto raccontare la sua vita, prima che lo facessero altri. Il film, firmato da Dexter Fletcher, più che un biopic, è un musical che guarda al periodo dell’infanzia e della prima giovinezza di Elton, al tempo in cui usava il suo vero nome, Reginald. Nato nella perferia di Londra, in una famiglia assai infelice, con un padre e una madre separati in casa, Regi sente il solo conforto della musica.
Dotato di orecchio assoluto, appena avverte un motivo è in grado di riprodurlo immediatamente sulla tastiera. Il maestro di piano se ne accorge e lo manda alla Royal Academy, accompagnato dalla nonna, unico vero affetto sicuro della sua infanzia. Quando Regi cresce, scopre la sua vena rock e cambia il suo nome in Elton John, anche in omaggio al leader dei Beatles, John Lennon. Incontra il paroliere Bernie Taupin (Jamie Bell, l’ex Billy Elliot) e cominciano a sfornare hit di grandissimo impatto sul pubblico e sulle classifiche. Consensi e fama crescono, fino all’incoronazione a Los Angeles.
È quella città a consacrarlo, ma anche a condannarlo alla perdizione. Da lì comincia per Elton la definizione della sua omosessualità e dall’altro lato la lenta discesa verso l’alcolismo e la dipendenza da droghe e dal sesso. Non è indulgente nei confrorti del protagonista Rocketman: racconta gli abissi in cui scende, fino a alienarsi l’affetto delle persone che gli hanno sempre voluto bene e che lo hanno spinto al successo. Ma ogni suo gesto è giustificato dalla mancanza di amore da parte di una madre, moralista ed egoista, e di un padre anaffettivo.
Il cantante divide così il mondo tra buoni e cattivi, e fa pace con le persone meritevoli, come Bernie e l’ex moglie, Renate.
Molto ben girato, Rocketman è un ottimo film nel suo genere, con un omaggio alla pellicola che di fondo sembra averla ispirata, Grease. È filologico nei costumi e ottimamamente recitato. Se si mettono assieme gli innumerevoli fan di Elton John, i nostalgici degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta, e gli entusiasti di Bohemian rhapsody (perche’ sono i film musicali quelli che fanno davvero cassetta ultimamente) il successo è gia’ garantito. Basta aspettare il 29 maggio, giorno in cui Rocketman sara’ nei cinema.